Protezione antincendio attiva e passiva: le differenze

Prevenzione e protezione antincendio: non sono sinonimi

Prevenzione e protezione antincendio sono due termini, spesso utilizzati come sinonimi, ma si tratta di due cose diverse. La prevenzione è quell'insieme di accorgimenti utili a ridurre l'eventualità dell'innesco di un incendio in condizioni normali o straordinarie. La protezione dall'incendio si applica invece nel momento in cui vengono prese le misure necessarie a contenere il danno provocato dalle fiamme.

Protezione antincendio attiva

La protezione antincendio può essere attiva o passiva. Della protezione antincendio attiva fanno parte tutti quei dispositivi che hanno un ruolo nell'estinzione delle fiamme, riducendone le conseguenze attraverso una repentina rilevazione, ma anche attraverso una veloce estinzione in fase di sviluppo. La protezione attiva presuppone che, a seguito della rivelazione di un incendio, ci sia un intervento o un'azione dell’uomo che provveda ad estinguerlo o controllarlo. All'interno di questa categoria fanno parte: estintori, idranti, illuminazione di emergenza, segnaletica di sicurezza e rilevatori di fumo.

Protezione antincendio passiva

La protezione antincendio passiva fa riferimento a quell'insieme di sistemi di protezione che, nel caso in cui si dovesse verificare un incendio, riescono a proteggere ciò che è custodito al loro interno senza richiedere l'azione dell'uomo. Tutti i sistemi di protezione antincendio passiva possiedono la caratteristica di essere resistenti al fuoco, e di questi fanno parte gli elementi strutturali come pareti o solai a delimitazione di compartimenti resistenti al fuoco, i materiali protettivi per la riqualifica di elementi strutturali, come lastre o intonaci antincendio e prodotti per la sigillatura di attraversamenti impiantistici.

I sistemi di protezione antincendio passiva, grazie alla loro capacità di resistere al fuoco, rappresentano un'efficace misura per la conservazione di materiale di grande valore al loro interno.

Resistenza al fuoco

La resistenza al fuoco è "l’intervallo di tempo di esposizione dell’elemento strutturale a un incendio, durante il quale l’elemento costruttivo conserva i requisiti progettuali di stabilità meccanica, tenuta ai prodotti della combustione e isolamento termico". Si misura in REI, un valore che indica:

• **stabilità meccanica **(R), ovvero la capacità di un elemento costruttivo di conservare resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco;
• tenuta alla combustione (E), la capacità di un elemento costruttivo a non lasciar passare né produrre fiamme, vapori o gas sul lato non esposto al fuoco;
• isolamento termico (I), capacità di un elemento costruttivo a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore. La sigla REI si accompagna ad un numero che esprime i minuti per i quali si conservano le caratteristiche correlate alla funzione delle lettere R, E o I.

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